Manifestazione “Non un passo indietro” – discorso di Lara Vodani – Torino, 17 ottobre 2020

Buongiorno a tutte, tutti, tutt*, sono Lara una ragazza di Arcigay “Ottavio Mai” Torino.
Vorrei usare qualche minuto in questo spazio per dirvi qualcosa che forse arriva dalla pancia, con un misto di rabbia e determinazione ma anche con tanta speranza.
Siamo di nuovo qui, in piazza, per ribadire quello che diciamo da tanti, troppi anni: vogliamo una legge efficace per la tutela delle persone lesbiche, gay, bisessuali, trans, queer, intersex, asessuali e pansessuali.
In un mondo ideale, saremmo dovut* essere qui a urlare che ce l’abbiamo fatta a ottenere i diritti che ci spettano, invece dopo molti tentativi fatti in Parlamento e andati a vuoto, siamo di nuovo qui a chiedere di fare attenzione alle nostre vite.
Oggi siamo qua per dover ribadire, ancora una volta, che le persone LGBTQIA+ non devono essere invisibilizzate e meritano tutte le tutele da parte della politica e delle istituzioni.
Essere qui adesso, in presenza o a distanza condividendo i principi della piazza, significa prendersi la responsabilità di non lasciare nessun* indietro.
Da 18 anni Arcigay Torino accoglie centinaia di persone che subiscono ogni tipo di violenza e discriminazione, che hanno ritrovato nell’associazione un appiglio e una rete di servizi per superare e uscire da situazioni di dolore, disagio e oppressione.
Bene, noi continueremo ad accogliere tutte e tutt* garantendo il sostegno necessario per supportare il superamento di episodi di violenza, ma pretendiamo che ci sia una legge efficace che intervenga sui casi di omolesbobitransfobia e che ci supporti nel cambiamento culturale e sociale che stiamo portando avanti, per vivere in un mondo più equo e con meno discriminazioni.
È un dovere di tutte e tutt* rimanere dalla parte dei diriti ed esserci ogni volta che una o un* di noi si trovi in difficoltà, ma è anche nostra responsabilità continuare a lottare e ad alzare la voce ogni volta che, chi di dovere, non voglia prendersi carico della vita e del benessere di persone discriminate, proponendo emendamenti o astenendosi dal voto per la legge Zan.
Per tutelarci non vogliamo scendere e non scenderemo mai a compromessi!
Perché nel momento in cui “perdiamo il diritto di essere diversi perdiamo il privilegio di essere liberi”.