Recensione di Club Godo, Una cartografia del piacere
Club Godo – Una cartografia del piacere, Jüne Plã, Ed. L’ippocampo, pagg. 251
Che cos’è il sesso tenta di spiegarcelo in modo originale e rivoluzionario Jüne Plã nel suo Club Godo – Una cartografia del piacere.
Iniziamo col dire che sul sesso c’è una fantastica cappa di piombo che convalida il conformismo delle pratiche e dei piaceri, mentre tutto ciò che è diverso o poco conosciuto semplicemente non esiste. Il sesso è il genere di argomento in cui è possibile essere oppressivi e normativi anche mentre ci si mostra emancipati. Ecco, quindi, arrivare in nostro soccorso questa moderna e anticonformista francese di Marsiglia, con una moltitudine di schizzi, spiegazioni, schede e precisazioni, che hanno lo scopo di condurci verso l’esplorazione della nostra sessualità, insegnandoci o solo ricordandoci che esistono migliaia di modi per darsi e dare piacere, migliaia di ritmi e di fasi, e che nessuno di questi modi è migliore degli altri, e che non esiste nessun punteggio e nessuna competizione. Ecco, quindi, abbattuto in un batter di ciglio lo stereotipo sessuale più arcaico e radicato, che vede la penetrazione come la strada maestra per il piacere.
Jüne Plã presenta una sessualità per tutt*, e che ha bisogno delle voci di tutt*, di chi esplora e propone idee e soluzioni, una sessualità quindi egualitaria e, allo stesso tempo, sbalorditiva. L’approccio dell’autrice è da lei stessa definito femminista, o più precisamente umanista, basato sulla fiducia verso l’intelligenza collettiva dell’essere umano, capace nel tempo e con l’unione di ribaltare l’attuale status quo; un femminismo, quindi, inclusivo nel senso più ampio del termine, perché ogni essere umano merita rispetto e attenzione. Apprezziamo tantissimo, quindi, nelle varie illustrazioni la scelta di non associare i genitali e le mani che li toccano a un determinato genere, con la volontà di includere tutt*: gay, lesbiche, bisessuali, pansessuali, persone transgender.
Jüne Plã ci parla di tante cose, di anatomia, di educazione e prevenzione sessuale, ci ricorda che si può fare sesso con le mani, con la bocca, tramite le carezze, con gli occhi, ci parla di comunicazione, di creatività, di reciprocità, di ascolto e osservazione. Ci invita a rallentare, ad uscire dalle nostre comfort zone e a esplorare, osannando la masturbazione a più riprese per approfondire la conoscenza di se stessi, della propria fisicità e sensibilità.
Grandiosa e potente nella scelta stilistica di un linguaggio sempre diretto, chiaro, senza censure, volutamente provocatorio, ma anche scherzoso e ironico. Non si può non ridere o sorridere leggendo frasi del tipo ‘’Non c’è niente di meglio della masturbazione per fare sogni d’oro’’, oppure “Nessuno ti scoperà mai meglio di chi gode nel farti godere’’, o ancora ‘’Anche gli uomini etero amano la sodomia, solo che non lo sanno ancora’’.
Per la sua struttura, per la sua audacia e autenticità Club Godo rappresenta una pietra miliare nel panorama della sessualità spiegata al grande pubblico, compreso quello queer, da leggere da soli, o da gustare in compagnia, per nuove scoperte e nuove consapevolezze. Un occhio di riguardo viene riservato al genere femminile, con l’esortazione di ‘’smettere di fare finta’’, andando a smuovere forza e dignità per la conquista di un piacere che spetta di diritto tanto agli uomini quanto alle donne (con grande smacco al patriarcato).
Tenendo a cuore l’inclusività e la visibilità, Jüne Plã ha dedicato una scheda all’intersessualità, spiegando cos’è e perché è stato impossibile offrire delle rappresentazioni grafiche dei genitali corrispondenti.
Super curiosità (che vi farà amare pazzamente Jüne Plã !!!): sapete da dove nasce Club Godo?! Ad un cento punto Jüne ha iniziato a trovare il sesso noioso, decidendo così di realizzare dei disegni per spiegare ai suoi partner che oltre alla penetrazione c’è molto altro; in uno slancio di estrema generosità ha deciso di condividere su Instagram le sue scoperte illustrate che, con sua grande sorpresa, hanno avuto un incredibile successo, superando in un anno e mezzo i 600.000 followers sull’account Jouissance Club… il che le ha fatto capire che forse non era l’unica ad annoiarsi.
(recensione di Valeria Bonante, grafica di Martina Bonanno)